Siamo un gruppo di ex militanti del sindacalismo confederale che ha deciso di rimboccarsi le maniche affinché i documenti di quella straordinaria stagione sindacale che furono anche a Napoli gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta del Novecento non vadano perduti.
Siamo partiti dalle fabbriche di Pomigliano d’Arco, dalla scuola e dall’università perché la nostra militanza è partita da lì, ma siamo interessati a tutto ciò che documenti il lavoro e l’organizzazione della democrazia a Napoli.
Non vogliamo ovviamente sostituirci agli archivi delle organizzazioni sindacali, ma stimolarli e se necessario affiancarli. Sappiamo che i sindacati hanno poche risorse, ma pensiamo anche che ci sono molti ritardi e qualche errore. Il lavoro che abbiamo fatto con la Fiom per la costituzione dell’Archivio delle fabbriche di Pomigliano d’Arco e i risultati raggiunti sono rappresentativi di ciò che abbiamo fatto e di ciò che intendiamo fare. Tutto il materiale delle fabbriche che è sul nostro sito è naturalmente anche sul sito della Fiom Campania.
Vogliamo lavorare in maniera innovativa. A coloro che sono interessati alla nostra iniziativa non chiediamo di darci i documenti, ma chiediamo di poterli digitalizzare e ci impegniamo a metterli on line sul sito di Archivio Foria.
Perché Foria? Perché in questa strada è la sede dell’Archivo, perché qui è stato sollevato per la prima volta dall’Associazione Centroforia, il problema di costituire un archivio del lavoro e della democrazia a Napoli e perché il viale che va dall’Albergo dei Poveri al Museo archeologico è la testimonianza di una stagione superba della storia della città di Napoli. Tanto lontana da quella di oggi. Il nostro impegno e il nostro lavoro vogliono esprimere la speranza che un futuro diverso è possibile.
Infelice Napoli!... Sarà vano il tuo dolore?
No nol credo: io getto con confidenza
l’ancora della speranza nell’avvenire.
F. Lomonaco, nel Rapporto al cittadino Carnot